Per celebrare i 150 anni dalla sua nascita, la Provincia di Lucca organizza a Villa Argentina «Sogno di un’epoca – Galileo Chini e la Versilia nei prime del ‘900», un ciclo di quattro incontri che aiuteranno a conoscere meglio questo importante artista versiliese che ha scritto fondamentali pagine dell’arte dei primi del secolo scorso.
Gli incontri sono stati presentati questa mattina (giovedì 9 novembre) a Villa Argentina, alla presenza del vicepresidente della Provincia, Nicola Conti, la nipote dell’artista, Paola Chini, la critica d’arte, Claudia Menichini; il presidente del CeDACot, Ezio Godoli e la storica dell’arte Gilda Cefariello Grosso. Assente giustificato il presidente della Fondazione Ragghianti, Paolo Bolpagni che non è potuto essere presente per impegni professionali.
«E’ importante – commenta il vicepresidente Nicola Conti – valorizzare le figure come Chini che hanno scritto la storia dell’arte italiana e che, forse, oggi non sono conosciuti come dovrebbero. Gli incontri in programma, affidati a importanti studiosi e critici, aiuteranno a celebrare questo artista che ha dato tantissimo non solo alla Versilia, ma proprio al contesto culturale di inizio Novecento e che merita di essere sempre più conosciuto. Questo ciclo di incontri conclude un lavoro di divulgazione e celebrazione iniziato in primavera dall’amministrazione provinciale in stretta collaborazione con la nipote di Chini, Paola, e con la critica d’arte Menichini, che ha visto, settimanalmente, illustrare sui propri canali social, un’opera di Chini, introducendoci così alla meraviglia della sua arte».
Gli appuntamenti con «Il sogno di un’epoca – Galileo Chini e la Versilia nei primi del ‘900» si aprono il 14 novembre con l’incontro sul tema ‘Galileo Chini e la scoperta della Versilia’, tenuto dalla critica d’arte Claudia Menichini e dalla nipote dell’artista, Paola Chini. Il primo evento sarà, inoltre, aperto dai saluti istituzionali del presidente della Provincia, Luca Menesini e della funzionaria tutela beni storico-artistici della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Lucca e Massa Carrara, Ilaria Boncompagni.
Si prosegue il 21 novembre quando la storica dell’arte Gilda Cefariello Grosso (già conservatrice del Chini Museo di Borgo San Lorenzo a Firenze), parla di ‘Galileo Chini e la ceramica per architettura’; il 28 novembre, lo storico dell’arte e direttore della Fondazione Centro Studio Ragghianti-Ets di Lucca, Paolo Bolpagni approfondisce il tema ‘Chini e Puccini: un’amicizia fra Oriente e Versilia’. L’ultimo incontro è in programma il 5 dicembre e vede protagonista il presidente del CeDACoT (Centro di documentazione sull’architettura contemporanea in Toscana), Ezio Godoli.
Tutti gli incontri si terranno nella Sala Parenti di Villa Argentina e avranno inizio alle 16:30. L’ingresso è gratuito fino al raggiungimento della capienza massima (35 persone) e, per questo, è consigliata la prenotazione.
Per informazioni si può telefonare allo 0584/1647600 o inviare una mail all’indirizzo info@villaargentinaviareggio.it.
La figura di Galileo Chini (1873 – 1956) è praticamente unica nel panorama dell’arte italiana fra il XIX e il XX secolo.
Personalità poliedrica e precoce, si cimenta in maniera eccelsa in ogni aspetto dell’arte. Grandissimo decoratore, ceramista sublime (fonda la manifattura “L’Arte della Ceramica” e successivamente “Le Fornaci San Lorenzo”, introducendo l’Art Nouveau nella tradizione italiana), illustratore, scenografo (sue le scene della prima Turandot di Puccini), urbanista, pittore dalla forte personalità che spazia dal Simbolismo al Divisionismo, fino a una fase finale più cupa ed espressionista.
Artista di levatura europea, partecipa a tutte le principali esposizioni Internazionali (Londra, Bruxelles, Gand, San Pietroburgo tra le altre) e in Italia alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane. Decora importanti edifici pubblici e privati, e nel 1911 parte per il Siam, chiamato dal Re Rama V per decorare l’interno del nuovo palazzo del Trono di Bangkok, dove realizza la sua più straordinaria opera decorativa. Al ritorno in Italia continua un’attività creativa incessante.
Crede fermamente nell’unione delle arti e dell’artigianato e nel loro ruolo fondamentale nella riqualificazione del territorio.
E’ membro della Commissione istituita per il ripristino degli edifici della Passeggiata di Viareggio e realizza l’intero apparato decorativo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore. Insegna all’Accademia di Firenze, dove sono suoi allievi Ottone Rosai, Primo Conti e Marino Marini. Negli ultimi anni di vita si concentra su un’intima e lirica pittura da cavalletto, fino alle opere denuncia sulle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale e alle ultime cupe rappresentazioni della morte. [Testo tratto dall’Archivio Chini]