Dalla galleria si accede alla Sala degli Stucchi detta anche Sala da Ballo o Sala delle Feste, l’ambiente più prezioso della Villa che esprime al meglio l'elegante raffinatezza degli spazi.
Sulla parete principale della sala è possibile ammirare la grande tela il "Matrimonio Persiano" che faceva parte di un trittico realizzato dal pittore sardo Giuseppe Biasi nel 1930: l’opera fu commissionata all’artista dalla baronessa Josefina Racca Arborio Mella di Sant’Elia che voleva creare una scenografia ideale per la grande varietà di feste in costume che organizzava alla Villa.
L’opera completa raffigurava un corteo nuziale persiano con gli sposi trasportati da due elefanti davanti alle mura di cinta di una città sullo sfondo di un paesaggio orientale: la tela centrale in cui si ammirano lo sposo trasportato sull’elefante e il tabernacolo che racchiude la sposa si è fortunatamente conservata, mentre i due pannelli laterali che rappresentavano sulla destra la prosecuzione della cinta muraria con un cavaliere e sulla sinistra due personaggi che aprivano il corteo nuziale sono andati perduti. Nell’opera l’artista Giuseppe Biasi rivela una profonda conoscenza dei canoni pittorici della pittura asiatica ed un gusto minuzioso che interessa ogni più piccola rifinitura dei costumi e dei particolari.
La tela è incorniciata da una fitta trama floreale di stucchi dorati in mecca d’argento che decorano il soffitto e tutte le pareti della sala, riportati al loro originario splendore durante il restauro.
Il gusto orientale dell’insieme è impreziosito da altre opere di Biasi che decorano le restanti pareti della sala e rappresentano le “Suonatrici” e i “Paesaggi esotici”, al cui centro si ammirano quattro Stucchi con cornici argentate e meccate.
I giochi di luce e riflessi che si creano all’interno della sala si amplificano grazie ai riverberi del pavimento di marmo nero di Mazy (proveniente, come quello originale dall’unica cava attiva in Belgio nella zona di Golzinne) e sono arricchiti dalla preziosità del piccolo cancello in ferro battuto argentato (1939 - 1940) che protegge l’ambiente, unico nel suo genere.
Nella sala vengono oggi ospitati eventi speciali e, in accordo con il Comune di Viareggio, la celebrazione di matrimoni e unioni civili.